
Preparo lezioni, correggo compiti, riempio moduli alla ricerca di fondi, cerco di sopravvivere ai pranzi del dipartimento, cerco anche di sorridere, durante i suddetti pranzi, verso fiumi di parole davanti a svariati caffe', con alcuni colleghi e amici, faccio passeggiate, sorrido perche' finalmente c'e' il sole, spalo letame nell' orto (no, non e' una metafora).

Partecipo a un'intensissima presentazione sulla traduzione audiovisiva e si discute di come sia difficile (impossibile?) tradurre l'umorismo da una lingua all'altra. E io mi ritrovo a pensare che quel lavoro mi sarebbe piaciuto farlo, forse, non ci ho mai pensato seriamente e per svariate coincidenze e scelte non e' stato cosi'. Ma ogni tanto ci penso. Ma in fondo non mi e' andata poi cosi' male, in fondo mi pagano per leggere libri, spiegarli e, ci si auspica, aggiungere qualcosa di nuovo, anche se non sempre sono quelli i libri che vorrei leggere in quel momento.

Lo StudenteRugbista non ha vinto la finale. Ma ha consegnato la tesina. Sara' felice di sapere che la sua sorte era stata presa a cuore da tutte le mie lettrici :-).