venerdì 23 marzo 2007

Scandinavia poppu



Neo Tokyo , negozio aperto sei mesi fa nel centro di Oslo e che vende "cose giapponesi", anime, manga, CD di jpop, figurines, pocky ポッキ e hokkairo ホッカイロ
(il video su youtube è un capolavoro). I manga e le riviste sono quasi tutti in lingua originale. Quelli tradotti in norvegese si trovano invece in alcune librerie, Tromso e Outland tra le più fornite. A due passi da Neo Tokyo si trova il rivenditore della Kyosho.

Bellissima citt
à, Oslo, ma carissima, Tokyo sembra (quasi) economica a confronto.

Lo scopo del mio viaggio a Oslo era il 18 convegno JAWS (The Japan Anthropology Workshop), dove abbiamo coraggiosamente presentato un panel su maid cafes, macchine truccate e rifatte e gare tra costruttori di robot a Akihabara. È andata meglio del previsto, per fortuna.



giovedì 8 marzo 2007

I Just Didn't Do It.

Soredemo boku wa yattenai それでもボクはやってない (Però io non l’ho fatto)

Una mattina Teppei sale di corsa su un vagone del treno stracolmo di gente. Sta andando ad un importante colloquio di lavoro. Quando scende dalla carrozza, una ragazzina, studentessa delle superiori, lo ferma e lo accusa di averla palpeggiata (痴漢!痴漢). Teppei viene portato dalla polizia. Se si scusa subito per quello che ha fatto, dovrà solo pagare una multa e sarà libero di andarsene, gli viene detto. Teppei rifiuta, sostenendo di non aver fatto nulla. Questa scelta lo porterà a dover affrontare il carcere e un lungo processo.

Il tema del film non è la questione delle molestie sessuali in treno, tema di cui si parla costantemente, tra cartelloni pubblicitari nelle stazioni e, da due anni a questa parte, l’introduzione dei vagoni per sole donne nelle ore di punta. Guardando il film, ho imparato che esistono dei termini specifici per indicare se la palpata è avvenuta sopra la gonna, sotto la gonna o sotto le mutande. Chiedo venia, ma me li sono dimenticati.

Tra l’altro non è su questo, ripeto, che il film si focalizza.

Si cerca invece di mostrare il funzionamento, o l’assurdità, di un sistema nel quale, se ti umili chiedendo immediatamente scusa al borioso poliziotto di turno, vieni rilasciato immediatamente, mentre se provi a dichiarare la tua innocenza vai incontro a un lungo processo penale dal quale è quasi impossibile essere assolto.

E, per cominciare, solo per essere stato sospettato di qualsiasi reato, prima di decidere se ci sarà o meno il processo, vieni incarcerato per 3 settimane.

Il clima teso e l’atmosfera claustrofobica sono creati e enfatizzati dalle inquadrature, quasi solo primi piani dei volti dei protagonisti e dalla grigia, azzurrognola, fredda luce al neon che caratterizza la fotografia.

Il regista e sceneggiatore è Suo Masayuki 周防正行, quello del Shall we dansu? Shall we ダンス?originale

Il protagonista è Kase Ryō 加瀬亮 , che è anche uno degli attori protagonisti dello spettacolo teatrale Kanashii Yokan 哀しい予感 (Presagio triste) diretto da Tsukamoto Shinja di cui ho scritto qualche post fa.

Kase Ryō fa parte della stessa agenzia di Asano Tadanobu 浅野忠信 e Kikuchi Rinko 菊池凛子, la Anoré.

Tra gli altri protagonisti, Yakusho Kōji 役所広司, anche lui, come Kikuchi Rinko, in Babel di Iñarritu (che, ahimè, in Giappone arriverà solo a Maggio!).

A Shibuya lo danno solo in un cinema, AmyūzuCQN アミューズCQN, che appartiene allo stesso gruppo di Shine Amyūzu シネアミューズ, dove vengono solitamente proiettati i film di Tsukamoto.

Ultimamente Kase Ryō è anche protagonista di una serie di spot televisivi (qui un esempio), la cui co-protagonista, Ichikawa Mikako 市川実日子 recita con lui anche nello spettacolo teatrale di Tsukamoto.

domenica 4 marzo 2007

Comic City

Comic City Tokyo 114, Tokyo Big Sight 23 Novembre 2006. Di dimensioni decisamente ridotte rispetto al Komiketto (il catalogo ha solo 180 pagine). Sono riuscita a guardare con calma tutti gli stand e anche a comprare delle illustrazioni e qualche manga, non granchè , in verità, ma li ho scelti un po' a caso (che non si sappia in giro...). Il 99% degli espositori e dei visitatori erano donne.

Comike



Komikku māketto 70 コミックマーケット, Tokyo Big Sight 11~13 Agosto 2006. La cosa che ho apprezzato di pi
ù è stato il catalogo (più di mille pagine di illustrazioni formato francobollo), per il resto ero un po' spaesata. Ma gli appuntamenti successivi non mi hanno trovata così impreparata.

venerdì 2 marzo 2007

moe janken


Per soddisfare la curiosità della mia (fedelissima) lettrice, ecco un esempio di moejanken 萌えじゃんけん.
Avrei voluto mettere il video direttamente qui, ma youtube dice che il mio account su blogger non
è valido e che sto cercando di ingannarlo... misteri.


At Home Café



At home caf
é @ほぉ~むカフェ. La catena di meido café più famosa di Akihabara. È possibile farsi scattare foto personalizzate con le cameriere, giocare con loro e, se si è fortunati, partecipare alla gara di moejanken 萌えじゃんけん。Uno dei locali si trova dentro il grande magazzino Don Kihōte ドン・キホーテ , mentre il più recente è At home sabō @ほぉ~む茶房、dove le cameriere non sono chiamate maid, ma jochū 女中, termine giapponese per indicare le domestiche.