giovedì 8 marzo 2007

I Just Didn't Do It.

Soredemo boku wa yattenai それでもボクはやってない (Però io non l’ho fatto)

Una mattina Teppei sale di corsa su un vagone del treno stracolmo di gente. Sta andando ad un importante colloquio di lavoro. Quando scende dalla carrozza, una ragazzina, studentessa delle superiori, lo ferma e lo accusa di averla palpeggiata (痴漢!痴漢). Teppei viene portato dalla polizia. Se si scusa subito per quello che ha fatto, dovrà solo pagare una multa e sarà libero di andarsene, gli viene detto. Teppei rifiuta, sostenendo di non aver fatto nulla. Questa scelta lo porterà a dover affrontare il carcere e un lungo processo.

Il tema del film non è la questione delle molestie sessuali in treno, tema di cui si parla costantemente, tra cartelloni pubblicitari nelle stazioni e, da due anni a questa parte, l’introduzione dei vagoni per sole donne nelle ore di punta. Guardando il film, ho imparato che esistono dei termini specifici per indicare se la palpata è avvenuta sopra la gonna, sotto la gonna o sotto le mutande. Chiedo venia, ma me li sono dimenticati.

Tra l’altro non è su questo, ripeto, che il film si focalizza.

Si cerca invece di mostrare il funzionamento, o l’assurdità, di un sistema nel quale, se ti umili chiedendo immediatamente scusa al borioso poliziotto di turno, vieni rilasciato immediatamente, mentre se provi a dichiarare la tua innocenza vai incontro a un lungo processo penale dal quale è quasi impossibile essere assolto.

E, per cominciare, solo per essere stato sospettato di qualsiasi reato, prima di decidere se ci sarà o meno il processo, vieni incarcerato per 3 settimane.

Il clima teso e l’atmosfera claustrofobica sono creati e enfatizzati dalle inquadrature, quasi solo primi piani dei volti dei protagonisti e dalla grigia, azzurrognola, fredda luce al neon che caratterizza la fotografia.

Il regista e sceneggiatore è Suo Masayuki 周防正行, quello del Shall we dansu? Shall we ダンス?originale

Il protagonista è Kase Ryō 加瀬亮 , che è anche uno degli attori protagonisti dello spettacolo teatrale Kanashii Yokan 哀しい予感 (Presagio triste) diretto da Tsukamoto Shinja di cui ho scritto qualche post fa.

Kase Ryō fa parte della stessa agenzia di Asano Tadanobu 浅野忠信 e Kikuchi Rinko 菊池凛子, la Anoré.

Tra gli altri protagonisti, Yakusho Kōji 役所広司, anche lui, come Kikuchi Rinko, in Babel di Iñarritu (che, ahimè, in Giappone arriverà solo a Maggio!).

A Shibuya lo danno solo in un cinema, AmyūzuCQN アミューズCQN, che appartiene allo stesso gruppo di Shine Amyūzu シネアミューズ, dove vengono solitamente proiettati i film di Tsukamoto.

Ultimamente Kase Ryō è anche protagonista di una serie di spot televisivi (qui un esempio), la cui co-protagonista, Ichikawa Mikako 市川実日子 recita con lui anche nello spettacolo teatrale di Tsukamoto.

5 commenti:

Giulia ha detto...

Grazie per avermi detto dei libri, forse domani riesco ad andare da feltrinelli e li cerco.
Venedo al tuo post: ma qual'è la logica per cui se mi "scuso" sono libero di andarmene e se invece non mi scuso non ritenendo di doverlo fare sono processato? Voglio dire c'è un abisso in mezzo

Anonimo ha detto...

ciao Zazie, piacere di conoscerti!
franny

Giulia ha detto...

Un reato penale che se ti scusi passa in cavalleria e se non ti scusi diventa una persecuzione giudiziaria. E' assurdo. Non ha senso. No non credo che questo film arriverà mai in italia, ma sarebbe veramente interessante perchè ci sono aspetti tipo questi che mai verranno alla luce se non così. Purtroppo difficilmente troverà una distribuzione.

Giulia ha detto...

Ciao tesoro, sono giornatacce piene di impegni... come stai tu? Tanti baci

Anonimo ha detto...

Ciao Erica! Bene bene, ora hai anche tu un blog: mi farà piacere seguire le tue avventure!^^ Posso chiederti di preciso cosa fai di bello in Giappone? Kayo me l'aveva spiegato, ma temo di essermelo scordata...