lunedì 31 dicembre 2007

Non solo Falafel

In terribile ritardo mantengo la promessa fatta a Comida di raccontare il corso di cucina medio-orientale a cui ho partecipato a Novembre.

5 lezioni al costo di 70 dollari, circa 35 euro, ingredienti e abbuffata finale compresi. L'insegnate, H., e' una signora libanese sposata con un kiwi, il cui ufficio, tra l'altro, e' nel corridoio vicino al mio. Il corso si tiene 4 volte l'anno presso una scuola superiore, il lunedi' sera tra le sette e le nove. A novembre i partecipanti erano una decina. Durante la prima lezione H. ha chiesto se volessimo guardarla cucinare o cucinare tutti insieme. All'unanimita' e' stata scelta la seconda opzione, quindi ci si dividevano le ricette e si preparavano i piatti in mini gruppi da tre o in coppia. Il rischio era quello di imparare a cucinare solo una ricetta a sera, ma ogni tanto ci si fermava per andare a curiosare le altre ricette nei tavoli a fianco. Ogni lezione terminava con una grande abbuffata spesso annaffiata da ottimo vino portato dai partecipanti. Solitamente si raddoppiavano le dosi delle ricette in modo che tutti avessero qualcosa da portare a casa.

Io sono stata elogiata per come avevo condito l'insalata, giusto per dare un'idea del livello dei partecipanti ;-).
Ogni lezione preparavamo un piatto principale, qualche contorno e un dolce.
Non riporto tutte le ricette, solo la lista divisa per lezioni. Se qualcuno e' interessato a qualche ricetta, me lo dica e gliela faccio avere. H. ha scelto ricette facili da realizzare per chiunque, in casa, senza procedimenti complicati.

Lezione 1:
Pomegranate Chicken with rice
Broke (spinach pie)
Fattoush (Toasted bread and salad)
Baklawa

Lezione 2:
Falafel
Taratour bi tahini (sesame oil sauce)
Hummus with tahini
Baba ghanoush (eggplant)
Pita bread with zaatar mixture (sumac, sesame seed, thyme)
Basbousa (semolina cake)

Lezione 3:
Fish with tomatoes
Fish with tahini
Tabouleh
Sliver beet stalk and tahini dip
Sliver beet with kidney beans
Kalaj

Lezione 4:
Cold tamarind drink
musakhan (roll chicken in bread)
Kafta
Cucumber with yoghurt
Salad
coconut dates
shredded pastry and mix nuts

Lezione 5:
Stuffing (vine leaves, cabbage, sliver beet, zucchini, capsicum)
Burghul bi banadoura (cracked wheat with tomatoes)
Lentil soup and sliver beet
country salad
Ma'amoul (easter cookies)
date filling

sabato 29 dicembre 2007

Don't drink and fry!*



Finalmente il trasloco e' finito e pian piano prendiamo confidenza con la nuova casa. Le sorprese non mancano (aarghh... non c'e'neanche una presa elettrica in bagno! Wow, ci sono dei carciofi in giardino!). Io passerei ore a guardare l'oceano dalla finestra e, finalmente, in questi giorni me lo posso permettere un po' di ozio.
(Il mio buon proposito per il nuovo anno e' uno solo, imparare a dire di no, sul lavoro soprattutto, che giornate di 48 ore, purtroppo, non le hanno ancora inventate.)

A Natale abbiamo fatto una grigliata in giardino a casa di un amico che ha deciso di optare per i "Natale con chi vuoi". Niente regali, niente formalita'. Un bellissimo sole, ottima compagnia e una sontuosa Pav per dessert.

il 26 ci siamo buttati nei boxing day sale e per la prima volta, dopo tanti mesi, ci siamo ritrovati in mezzo alla folla. Mai avrei pensato di provare nostalgia per i bagni di folla di Tokyo!





* Nel titolo, lo slogan della nuova campagna di pubblicita' progresso "anti-alcool mentre si cucina",comparsa appena prima delle feste.

lunedì 10 dicembre 2007

Pav




Da qualche giorno stavo pensavo se partecipare all`iniziativa di FrancescaV perche` in verita` noi non siamo molto "natalizi". Per T. Natale e` un giorno come un altro visto che in Giappone non esiste e per me albero e presepe sono tradizioni legate alla casa dei miei, ma che non ho portato con me quando sono andata a vivere da sola.
Poi non sapevo quale ricetta presentare, un po` perche` il piatto piu` in voga da queste parti per Natale sembra essere la grigliata, visto che siamo in estate e un po` perche` c`e` qualcuno che e` sicuramente piu` qualificato di me per raccontare di cucina e ricette della NZ.
Alla fine pero` ho deciso di presentare la Pavlova, la torta tipica che i kiwi si contendono, tanto per cambiare, con gli australiani.
Il nome della torta si deve alla ballerina russa Anna Pavlova perche` si narra che la soffice e bianca torta sia stata creata in suo onore. La paternita` ( o maternita`) e` contesa, ma pare che un`illustre ricercatrice di un`universita` illustre assai abbia rintracciato una prima versione della ricetta in una rivista neozelandese del 1929 e un biografo della ballerina scrisse che la torta fu inventata durante il suo soggiorno a Wellington nel 1926. Ma negli stessi anni la signorina Pavlova visito` anche Perth e qualcuno sostiene che la prima torta fu in realta` creta in Australia. KiaOra la rivista dell`air NZ afferma con certezza che la Pavlova e` neozelandese. E io mi fino della rivista che mi aiuta a superare le ore di noia in aereo, quando hanno gia` servito il cibo, il film e` finito o troppo noioso, i libri che mi sono portata sono finiti e/o troppo noiosi e non so assolutamente come fa passare il tempo.

Riguardo alla ricetta, io non ho mai preparato la Pavlova, ma ne ho mangiata una buonissima a casa di un`amica. In pratica si tratta di una meringata decorata con panna e frutta, la mia amica ha scelto fragole, kiwi e pesche, ma si possono aggiungere anche frutti di bosco, frutto della passione, banane, melograno.
Qui e qui un paio di versioni semplici della ricetta.

giovedì 6 dicembre 2007

In Australia e ritorno




Sono rientrata a Dunedin dopo quasi una settimana a Canberra, che vista sulla mappa sembra cosi’ vicina, ma per raggiungerla ci vogliono svariate ore di volo. Perche’ le mappe schiacciano sempre Australia e Nuova Zelanda e sembrano piu’ vicine di quanto non siano in realta’.

A Canberra ho partecipato a un convegno da queste parti e mi sono dedicata all’esplorazione della citta’. A Canberra hanno seri problemi per mancanza di pioggia. Io non vedevo temporali cosi’ violenti e frequenti da anni. La sera le strade si trasformavano in fiumi in piena. Ogni tanto pero’ e’ uscito il sole e a Canberra adesso e’ davvero estate, non come a Dunedin che oggi ci sono 13 gradi!

Canberra e’ stata progettata a inizio novecento per diventare la capitale. Canberra e’ pulita, precisa, ma sembra un po’ finta. Anche i laghi sono artificiali. La prima impressione e’ quella di trovarsi in Sim city e qualcuno ha coniato il nuovo appellativo Simberra.

A Canberra si mangia benissimo, e’ piena di verde e ci sono dei pappagalli meravigliosi (anche dei grossi ragni dicono, ma io non li ho visti).

A Canberra la scorsa settimana, mentre tutta l’Australia era distratta per l’esito delle elezioni, io e Slim ci accordavamo telefonicamente per il nostro primo incontro. Anzi piu’ che accordarsi, chiacchieravamo animatamente al telefono come vecchie amiche. Al punto che solo dopo un po’ mi sono accorta (con somma vergogna) che non avevo mai detto a Slim il motivo della mia visita.

Ci siamo incontrate un paio di volte, e Slim era accompagnata da tutta la splendida famiglia Del Potere (ci sono anche delle foto testimoni dell’evento e custodite gelosamente). Matt ha un ottimo gusto in fatto di birre e e’ un dolcissimo papa’. La piccola Isabella dal vivo e’ ancora piu’ bella, come lo sono la sua mamma e papa’. Mi piace tantissimo il suo modo di camminare, a petto in fuori, sicura e decisa :-).
Slim e’ una persona che ti mette subito a tuo agio, con cui e’ facile parlare e che ha mille cose da raccontare. Adesso li aspettiamo presto tra i kiwi.



Tornata a casa, l’unica novita’ sono le pericolose decorazioni natalizie sugli autobus. Pericolose perche’ ad ogni curva meta’ delle palline cadono in testa ai viaggiatori, visto che sono precariamente applicate con il nastro adesivo.
Dimenticavo, al mio ritorno ho trovato ad attendermi anche un paio di chiavi di una casetta con vista sull’oceano :-).