lunedì 31 dicembre 2007

Non solo Falafel

In terribile ritardo mantengo la promessa fatta a Comida di raccontare il corso di cucina medio-orientale a cui ho partecipato a Novembre.

5 lezioni al costo di 70 dollari, circa 35 euro, ingredienti e abbuffata finale compresi. L'insegnate, H., e' una signora libanese sposata con un kiwi, il cui ufficio, tra l'altro, e' nel corridoio vicino al mio. Il corso si tiene 4 volte l'anno presso una scuola superiore, il lunedi' sera tra le sette e le nove. A novembre i partecipanti erano una decina. Durante la prima lezione H. ha chiesto se volessimo guardarla cucinare o cucinare tutti insieme. All'unanimita' e' stata scelta la seconda opzione, quindi ci si dividevano le ricette e si preparavano i piatti in mini gruppi da tre o in coppia. Il rischio era quello di imparare a cucinare solo una ricetta a sera, ma ogni tanto ci si fermava per andare a curiosare le altre ricette nei tavoli a fianco. Ogni lezione terminava con una grande abbuffata spesso annaffiata da ottimo vino portato dai partecipanti. Solitamente si raddoppiavano le dosi delle ricette in modo che tutti avessero qualcosa da portare a casa.

Io sono stata elogiata per come avevo condito l'insalata, giusto per dare un'idea del livello dei partecipanti ;-).
Ogni lezione preparavamo un piatto principale, qualche contorno e un dolce.
Non riporto tutte le ricette, solo la lista divisa per lezioni. Se qualcuno e' interessato a qualche ricetta, me lo dica e gliela faccio avere. H. ha scelto ricette facili da realizzare per chiunque, in casa, senza procedimenti complicati.

Lezione 1:
Pomegranate Chicken with rice
Broke (spinach pie)
Fattoush (Toasted bread and salad)
Baklawa

Lezione 2:
Falafel
Taratour bi tahini (sesame oil sauce)
Hummus with tahini
Baba ghanoush (eggplant)
Pita bread with zaatar mixture (sumac, sesame seed, thyme)
Basbousa (semolina cake)

Lezione 3:
Fish with tomatoes
Fish with tahini
Tabouleh
Sliver beet stalk and tahini dip
Sliver beet with kidney beans
Kalaj

Lezione 4:
Cold tamarind drink
musakhan (roll chicken in bread)
Kafta
Cucumber with yoghurt
Salad
coconut dates
shredded pastry and mix nuts

Lezione 5:
Stuffing (vine leaves, cabbage, sliver beet, zucchini, capsicum)
Burghul bi banadoura (cracked wheat with tomatoes)
Lentil soup and sliver beet
country salad
Ma'amoul (easter cookies)
date filling

sabato 29 dicembre 2007

Don't drink and fry!*



Finalmente il trasloco e' finito e pian piano prendiamo confidenza con la nuova casa. Le sorprese non mancano (aarghh... non c'e'neanche una presa elettrica in bagno! Wow, ci sono dei carciofi in giardino!). Io passerei ore a guardare l'oceano dalla finestra e, finalmente, in questi giorni me lo posso permettere un po' di ozio.
(Il mio buon proposito per il nuovo anno e' uno solo, imparare a dire di no, sul lavoro soprattutto, che giornate di 48 ore, purtroppo, non le hanno ancora inventate.)

A Natale abbiamo fatto una grigliata in giardino a casa di un amico che ha deciso di optare per i "Natale con chi vuoi". Niente regali, niente formalita'. Un bellissimo sole, ottima compagnia e una sontuosa Pav per dessert.

il 26 ci siamo buttati nei boxing day sale e per la prima volta, dopo tanti mesi, ci siamo ritrovati in mezzo alla folla. Mai avrei pensato di provare nostalgia per i bagni di folla di Tokyo!





* Nel titolo, lo slogan della nuova campagna di pubblicita' progresso "anti-alcool mentre si cucina",comparsa appena prima delle feste.

lunedì 10 dicembre 2007

Pav




Da qualche giorno stavo pensavo se partecipare all`iniziativa di FrancescaV perche` in verita` noi non siamo molto "natalizi". Per T. Natale e` un giorno come un altro visto che in Giappone non esiste e per me albero e presepe sono tradizioni legate alla casa dei miei, ma che non ho portato con me quando sono andata a vivere da sola.
Poi non sapevo quale ricetta presentare, un po` perche` il piatto piu` in voga da queste parti per Natale sembra essere la grigliata, visto che siamo in estate e un po` perche` c`e` qualcuno che e` sicuramente piu` qualificato di me per raccontare di cucina e ricette della NZ.
Alla fine pero` ho deciso di presentare la Pavlova, la torta tipica che i kiwi si contendono, tanto per cambiare, con gli australiani.
Il nome della torta si deve alla ballerina russa Anna Pavlova perche` si narra che la soffice e bianca torta sia stata creata in suo onore. La paternita` ( o maternita`) e` contesa, ma pare che un`illustre ricercatrice di un`universita` illustre assai abbia rintracciato una prima versione della ricetta in una rivista neozelandese del 1929 e un biografo della ballerina scrisse che la torta fu inventata durante il suo soggiorno a Wellington nel 1926. Ma negli stessi anni la signorina Pavlova visito` anche Perth e qualcuno sostiene che la prima torta fu in realta` creta in Australia. KiaOra la rivista dell`air NZ afferma con certezza che la Pavlova e` neozelandese. E io mi fino della rivista che mi aiuta a superare le ore di noia in aereo, quando hanno gia` servito il cibo, il film e` finito o troppo noioso, i libri che mi sono portata sono finiti e/o troppo noiosi e non so assolutamente come fa passare il tempo.

Riguardo alla ricetta, io non ho mai preparato la Pavlova, ma ne ho mangiata una buonissima a casa di un`amica. In pratica si tratta di una meringata decorata con panna e frutta, la mia amica ha scelto fragole, kiwi e pesche, ma si possono aggiungere anche frutti di bosco, frutto della passione, banane, melograno.
Qui e qui un paio di versioni semplici della ricetta.

giovedì 6 dicembre 2007

In Australia e ritorno




Sono rientrata a Dunedin dopo quasi una settimana a Canberra, che vista sulla mappa sembra cosi’ vicina, ma per raggiungerla ci vogliono svariate ore di volo. Perche’ le mappe schiacciano sempre Australia e Nuova Zelanda e sembrano piu’ vicine di quanto non siano in realta’.

A Canberra ho partecipato a un convegno da queste parti e mi sono dedicata all’esplorazione della citta’. A Canberra hanno seri problemi per mancanza di pioggia. Io non vedevo temporali cosi’ violenti e frequenti da anni. La sera le strade si trasformavano in fiumi in piena. Ogni tanto pero’ e’ uscito il sole e a Canberra adesso e’ davvero estate, non come a Dunedin che oggi ci sono 13 gradi!

Canberra e’ stata progettata a inizio novecento per diventare la capitale. Canberra e’ pulita, precisa, ma sembra un po’ finta. Anche i laghi sono artificiali. La prima impressione e’ quella di trovarsi in Sim city e qualcuno ha coniato il nuovo appellativo Simberra.

A Canberra si mangia benissimo, e’ piena di verde e ci sono dei pappagalli meravigliosi (anche dei grossi ragni dicono, ma io non li ho visti).

A Canberra la scorsa settimana, mentre tutta l’Australia era distratta per l’esito delle elezioni, io e Slim ci accordavamo telefonicamente per il nostro primo incontro. Anzi piu’ che accordarsi, chiacchieravamo animatamente al telefono come vecchie amiche. Al punto che solo dopo un po’ mi sono accorta (con somma vergogna) che non avevo mai detto a Slim il motivo della mia visita.

Ci siamo incontrate un paio di volte, e Slim era accompagnata da tutta la splendida famiglia Del Potere (ci sono anche delle foto testimoni dell’evento e custodite gelosamente). Matt ha un ottimo gusto in fatto di birre e e’ un dolcissimo papa’. La piccola Isabella dal vivo e’ ancora piu’ bella, come lo sono la sua mamma e papa’. Mi piace tantissimo il suo modo di camminare, a petto in fuori, sicura e decisa :-).
Slim e’ una persona che ti mette subito a tuo agio, con cui e’ facile parlare e che ha mille cose da raccontare. Adesso li aspettiamo presto tra i kiwi.



Tornata a casa, l’unica novita’ sono le pericolose decorazioni natalizie sugli autobus. Pericolose perche’ ad ogni curva meta’ delle palline cadono in testa ai viaggiatori, visto che sono precariamente applicate con il nastro adesivo.
Dimenticavo, al mio ritorno ho trovato ad attendermi anche un paio di chiavi di una casetta con vista sull’oceano :-).

sabato 17 novembre 2007

Zazie geographic



Tunnel beach
deve il suo nome a Mr.John Cargill che negli anni settanta dell'ottocento fece scavare nella roccia un tunnel che conducesse a una remota spiaggia nei dintorni di casa sua. Si dice sia stato un regalo di compleanno per la figlia, al fine di proteggerla dagli sguardi indiscreti della vicina, e popolata, spiaggia di S.Clair.

Dal centro di Dunedin la spiaggia dista una decina di minuti in macchina (o un po' di piu' se vi perdete 3-4 volte visto che non ci sono indicazioni). Dal parcheggio si procede a piedi, attraversando campi privati e, eventualmente, schivando le pecore che vi pascolano.

La vista e' meravigliosa. Leggere sulla guida, appena tornati in macchina, che la roccia a strapiombo sul mare sulla quale ci si era riposati per un buon 40 minuti "prima o poi crollera'", un po' meno piacevole.



A Sandymount, invece, il sentiero che conduce alla cima della collina attraversa un bosco di cupressus macrocarpa
.
Come si puo' non amare una pianta con questo nome? E che riesce ad assumere delle posizioni incredibili?

mercoledì 14 novembre 2007

Mon boulot

"- Moi, déclara Zazie, je veux aller à l'école jusqu'à soixante-cinq ans.
- Jusqu'à soixante-cinq ans? (...)
- Oui, dit Zazie, je veux être institutrice.
- Ce n`est pas une mauvais métier, dit doucement Marceline. Y a la retraite. (...).
- Retraite mon cul, dit Zazie. Moi c`est pas pour la retraite que je veux être institutrice. (...)
- Alors? Pourquoi que tu veux l'être, institutrice?
- Pour faire chier les mômes (...). Je serai vache comme tout avec eux. Je leur ferai lécher le parquet. Je leur ferai manger l'éponge du tableau noir. Je leur enfoncerai des compas dans le derrière. Je leur botterai les fesse. Parce que je porterai des bottes. En hiver. Hautes comme ça (geste). Avec des grands éperons pour leur larder la chair du derche.
- Tu sais, dit Gabriel avec calme, d'après ce que disent les journaux, c'est pas du tout dans ce sens là que s'oriente l'éducation moderne. C'est même tout le contraire. On va vers la douceur, la compréhension et la gentillesse. (...) D'ailleurs, dans vingt ans, y aura plus d'institutrices : elles seront remplacées par le cinéma, la tévé, l'électronique, des trucs comme ça.
- Alors, déclara-t-elle, je serai astronaute.
- Voilà, dit Gabriel approbativement. Voilà, faut être de son temps.
- Oui, continua Zazie, je serai astronaute pour aller faire chier les Martiens."

Raymond Queneau, Zazie dans le métro.

Le lezioni sono terminate a inizio ottobre e ho appena finito la correzione degli esami. E adesso sono in terribile ritardo per le due conferenze di fine mese. Quasi quasi cambio mestiere.

lunedì 22 ottobre 2007

Nostalgia



Tra le cose che piu' mi mancano di Tokyo metterei al primo posto Book off e Dorama, visto il costo dei libri da queste parti, le ingenti spese di spedizione per farseli arrivare via posta e l'estrema carenza di libri in giapponese (T., dopo aver letto e, a volte, riletto tutti i romanzi che si era portato, si e' ridotto a leggere Ema!)
Poi mi sa che vengono i konbini e i supermercati con quei magnifici piatti gia' pronti.
Grazie a un ben fornito negozio coreano, pero', si possono trovare anche a Dunedin quasi tutti gli ingredienti per cucinare giapponese. E, soprattutto, si scopre che ci sono degli ingredienti coreani assolutamente identici a quelli giapponesi, ma che costano meno della meta'.




Ieri sera sushi di salmone e oden, per una cena con il nostro vicino.
Il mio contributo alla cena e' stato sventolare il riso per farlo raffreddare. Un ruolo assolutamente fondamentale per la buona riuscita del sushi.



Adesso mangeremo oden per almeno 3 giorni!

domenica 21 ottobre 2007

Vicinato



Abbiamo iniziato le nostre esplorazioni della penisola da Sandfly Bay, a 10 minuti di macchina, piu' venti a piedi da casa.
Mentre scendavamo dalla collina ci siamo chiesti come mai in spiaggia ci fosse una distesa di tronchi neri e enormi.
Per poi notare che i tronchi si muovevano. E scoprire che si trattava di leoni marini, piu' una piccola foca, che dormivano sulla spiaggia.



Bella vita quella del leone marino e' stato il nostro comune pensiero. Qui le foto.

sabato 20 ottobre 2007

If you drink then drive, you're a bloody idiot*

Ieri abbiamo fatto la spesa al supermercato C., come ogni settimana. Alla cassa, la commessa J. ci osserva attentamente mentre digita i prezzi. Ad un certo punto, mi chiede “Hai un documento”. “Scusi?” “ Hai un documento di identita’?” “Scusa, ma perche’?” “ Quindi mi fa notare le due bottiglie di vino e le 6 birre che abbiamo messo sul rullo.” Io continuavo a guardarla stupita, allora mi indica il cartello sopra la casa “Vietato vendere alcolici ai minori di 18 anni. Se dimostri meno di 25 anni e’ possibile che ti venga chiesto un documento di identita’”. Al che sorrido e le mostro il passaporto dove puo’ leggere che i 25 anni li ho passati esattamente da 6 anni e i 18 non ne parliamo.
Ma lei, incorruttibile e insoddisfatta, punta dritta a T. e chiede: “E lui?”. T. Aveva con se’ solo la patente giapponese nella quale la sua data di nascita risulta shōwa 52 (1977, ma non c’e’ scritto) e la commessa non gli ha creduto. Non solo, ha pure chiamato un superiore. Sempre piu’ stupita le chiedo: “Scusa, ma se la spesa la pago io, lui cosa c’entra?”. “ No, state facendo la spesa insieme e tutti e due dovete essere maggiorenni”. Abbiamo dovuto pagare la prima parte della spesa (senza vino e birra) ed aspettare che T. andasse in macchina a prendere la patente internazionale. Le signore in fila, costrette ad aspettare, per fortuna sono state molto gentili e ridendo ci hanno detto che e’ un privilegio se ti chiedono il documento perche’ sembri piu’ giovane. Io non ero cosi’ allegra, anche perche’ l’atteggiamento della commessa non era proprio affabile e gentile. E poi mi chiedo: se qualcuno va a fare la spesa con un bambino, non puo’ comprare nessun alcolico perche’ tutte le persone in fila per lo stesso carrello devono essere maggiorenni?

* Slogan della campagna "anti-alcolici quando di guida" in NZ.

martedì 16 ottobre 2007

La terra trema!

Oggi, alle 10.28 a.m. il mio primo terremoto in NZ. Magnitudo 6.2, epicentro nel mare, a 50 km a ovest della West Coast.
Qui tutti gli aggiornamenti sulle calamita' naturali della Terra di Mezzo.

Divertenti le reazioni in dipartimento: io, colllega J. e collega T. ci siamo precipitati in corridoio e abbiamo iniziato a spettegolare su tutti i terremoti piu' catastrofici che ci ricordiamo (io, con Kobe, ho vinto). I prof. di Political Studies, pacati come sempre, sono usciti dall'ufficio dopo 10 minuti, senza fare una piega. S., la segretaria, si e' subito connessa in Internet per lasciare la sua testimonianza su Felt it? nel sito sui terremoti. Una mia studentessa e' venuta in ufficio per dirmi che forse la fine del mondo sta arrivando. Io le ho risposto che in ogni caso e' meglio non tralasciare lo studio per l'esame della prossima settimana. Che abbiamo parlato per tutto il semestre di previsioni apocalittiche che non si sono mai avverate!

E io che pensavo di essermi finalmente liberata della terribile sensazione della terra che trema. Uffa!

martedì 2 ottobre 2007

Te Reo Māori

La scorsa settimana ho partecipato a un workshop di lingua maori. Diciamo che e’ stato utile soprattutto alla mia autostima, perche’, a differenza dei madrelingua inglese, a noi lombardi le vocali aperte, lunghe e corte ci vengono piuttosto naturali. ^-^;

La lingua maori, inoltre, ha una pronuncia molto simile al giapponese, e’ una lingua sillabica con pochi suoni difficili (nessuno, direi, solo un paio di regolette da ricordare).

Quasi quasi mi iscrivo anche al corso di lingua del dipartimento di studi maori, visto che l’universita’ coprirebbe tutte le spese. Devo solo trovare il tempo per studiare.

Per ora mi sono iscritta a due seminari sul Trattato di Waitangi (base e avanzato) e a un corso di cucina medio-orientale, che non c’entra nulla, ma la signora libanese che tiene il corso mi sta simpatica.

Sono sommersa dalle tesine da correggere. Ma in generale gli studenti hanno fatto degli ottimi lavori e io sono contenta.

martedì 18 settembre 2007

Gemellaggi




Dunedin e' gemellata con Otaru 小樽 (qui, in giapponese) citta' dell'Hokkaido famosa tra l'altro perche' la Qantas fa voli diretti Australia- Otaru per gli sciatori aussie. Probabilmente hanno in comune il clima, le spiagge e la birra (Otarubiiru 小樽ビール la`,Speight`s qua). Ma se Dunedin e' gemellata con Otaru e Otaru e' gemellata con Nakhodka, Dunedin puo' considerarsi amica anche della citta' russa?


Non so se c`entra con il gemellaggio, ma nel campus dell`universita`, nonostante il clima impervio, sono fioriti i ciliegi.



Ecco invece la seconda parte del nuovo titolo del blog, la collina di Vauxhall.

lunedì 17 settembre 2007

La dogana del vicino

Il lunedi` sera verso le otto (non so l`orario esatto perche` non ho mai visto l`inizio) su uno dei canali nazionali c`e` un programma sui controlli doganali in aeroporto. Mostrano gente beccata con troppi soldi, salami e formaggi infilati ovunque, oggetti sospetti (una tipa e` stata fermata per ora per delle collane di semi secchi), tute da lavoro sospette (!!??). Oppure gente fermata in dogana per ore per un semplice controllo random. Insomma mostrano controlli accuratissimi, pignoli, severi e addetti che non perdonano nulla a nessuno. In Australia pero'. Si`, il programma e` sui controlli doganali in Australia, non in NZ. Non ho ancora capito se lo scopo e` quello di scoraggiare atti illegali negli aeroporti australiani o di mostrare quanto i vicini siano brutti, cattivi e impietosi.

domenica 16 settembre 2007

Valutazioni

La scorsa settimana ho distribuito durante le lezioni il questionario per la valutazione del docente. Le domande riguardavano l`organizzazione delle lezioni, l`uso di supporti multimediali, la chiarezza delle spiegazioni, l'accessibilita' del docente, la struttura generale del corso e il suo svolgimento. E uno spazio libero dove poter scrivere quello che vogliono sul docente. Tra qualche settimana mi arriveranno i risultati. La valutazione dei docenti si basa sia su questo questionario sia sul sistema dei rappresentanti di classe. Ogni classe sceglie a inizio corso un rappresentante che circa una volta al mese incontra il capo del dipartimento e riferisce problemi e commenti da parte della classe.
Dal primo incontro con i class reps ho avuto commenti positivi, ma non avevo ancora corretto gli elaborati ;-)
Durante il corso anche il capo del dipartimento e un collega hanno assistito a un paio di lezioni, perche' i miei corsi sono tenuti per la prima volta. Le loro valutazioni, assieme a quelle degli studenti, fanno parte di una valutazione complessiva, che serve per le promozioni, o la conferma o boh.
Ho cercato di impostare un discorso melenso per ingraziarmi gli studenti il giorno del questionario, ma non c`e` stato il tempo per farlo.

Continuo a essere pigra con gli accenti, tanto la domanda "Dr. Zazie sa scrivere correttamente nella sua madrelingua?" nel questionario non c`e'.

sabato 15 settembre 2007

Irasshai!

Hanno aperto un nuovo locale in centro. Un izakaya. Il locale riproduce perfettamente un locale giapponese. Pure troppo, forse i poster dei giocatori giapponesi di calcio e baseball in bagno sono troppo. Lo staff saluta in giapponese quando si entra e quando si paga alla cassa. Ma solo uno di loro e` giapponese. Gli altri non lo parlano. Mi ricordano i ristoranti italiani a Tokyo, o il Segafredo cafe`, dove tutti salutano in italiano "Buongiorno, un caffe' prego, grazie", ma nessuno lo sa parlare.
L`izakaya del centro sembra rivolgersi soprattutto a clienti asiatici, o che comunque conoscono molto bene la cucina giapponese e coreana. Sul menu` appare solo il nome in giapponese del piatto e una piccola fotografia (assolutamente non fedele all`originale) senza nessuna spiegazione, sempre presente invece nei menu` degli altri ristoranti coreani e giapponesi della citta`. Se l`impatto iniziale e` stato positivo, il cibo purtroppo lascia un po` a desiderare. L`unico piatto azzeccato, il tempura. Il resto o aveva un gusto decisamente coreano, con abbondante salsa piccante, che sull`insalata di sushi copre tutto il sapore o era cucinato male, come gli yakitori semicrudi o lo yakionigiri (onigiri grigliato) molliccio. La birra e` piuttosto costosa e 15 dollari (1200 yen, 7.7 euro) per un chu-hi mi pare un furto. Voto:4, solo perche` la prima settimana c`era il 20% di sconto.

p.s. Di nuovo, non ci sono gli accenti perche` la tastiera giapponese non li contempla. E oggi sono troppo pigra per fare il copia incolla.

domenica 9 settembre 2007

76-14

Per fortuna oggi non devo andare in ufficio...

venerdì 7 settembre 2007

conversazione mattutina

In macchina, andando dal meccanico.
- Ho un vuoto... come si dice "cintura di sicurezza"?
- Mah, si dirà shiitoberuto!
-Mmmhhh, non credo. Ah, ecco, si dice "seat belt".
- shiito beruto, appunto, cosa ti avevo detto?!

Conversazione liberamente tradotta dal giapponese.

giovedì 6 settembre 2007

Why do birds sing?*

Lo scorso fine settimana siamo stati qua, alle Catlins. Paesaggi incontaminati, pinguini, leoni marini, rarissimi esseri umani, fattorie disperse. Bellissimo. In mattinata. Ma verso metà pomeriggio cominciarono farsi strada strani pensieri...”certo che un konbini non ci starebbe male”… “o almeno un bar/pub ogni tanto” “ma che vita fanno da queste parti?”.



L`altro giorno ho conosciuto colui che ha tradotto in giapponese la Divina Commedia. Piacevole incontro e, soprattutto, ottimo pranzo.

Sabato inizia il mondiale di rugby. Temo una drastica diminuzione dell`affluenza alle lezioni.

*nel titolo una delle colonne sonore del viaggio.

mercoledì 29 agosto 2007

Ka Mate! Ka ora!

L`ufficio immigrazione ha accettato la prima parte dei documenti e ci ha dato il permesso di richiedere la residenza permanente.
Il che significa una luuunga lista di documenti da richiedere (in Italia e Giappone), (far) tradurre, spedire.
Forse dovremo sostenere un`intervista per valutare se siamo adatti o meno a diventare kiwi. Come prepararci?

sabato 25 agosto 2007

Hazardous area



Anche questo fine settimana siamo riusciti a raccattare un invito a cena. Questa volta abbiamo allietato con la nostra presenza (e il nostro appetito) un gruppo di studenti coreani, suoi compagni di classe. Due di loro hanno appena traslocato in una nuova casa, per la prima volta abitano da soli e per la prima volta hanno cucinato per degli ospiti. Ci si sono messi in 7 e hanno lavorato tutto il giorno. A inizio serata erano distrutti, poi si sono ripresi grazie al cibo, alla birra e a una bevanda coreana di cui mi sfugge il nome (ma che sembrava decisamente alcolica).
Quasi tutti gli studenti coreani che ho incontrato hanno scelto un nome inglese perché, dicono, il nome coreano è troppo difficile da pronunciare. Quindi ieri eravamo ospiti di Henry e Simon. Un altro ragazzo ci ha raccontato che quando gli hanno chiesto “Qual’ è il tuo nome inglese?” si è emozionato e confuso con la pronuncia, e adesso si chiama Casper, sì, come il fantasmino.

A fine serata, gli studenti coreani hanno deciso di lanciare la sfida definitiva. Organizzare una squadra di calcio Giappone-Corea e sfidare gli studenti cinesi. Qualcuno ha proposto di mettere in squadra un paio di studenti sauditi perché 1) sono grossi 2) uno sponsor fa sempre comodo, ma la proposta è stata ignorata.



La prossima settimana non ci saranno lezioni per la pausa di metà semestre. A parte il panico per aver realizzato che siamo solo a metà semestre (e a me sembra che i corsi siano iniziati 2-3 anni fa), questa settimana di riposo dalle lezioni (non dall`ufficio, purtroppo) ci vuole proprio.



Oggi gita all`Aramoana conservation area e passeggiata in spiaggia. Per esplorare un po` la zona, e smaltire l`abbuffata di kimchi e bibimbap di ieri sera. Nessun pinguino o albratoss in vista, solo banali gabbiani bianchi e neri (anche se io sono convinta di aver visto un leone marino da lontano, tanto sono miope e posso inventarmi quello che mi pare!).



Domani sarà dedicato allo house-hunting, come i vip, anche se per il momento la caccia si limita a curiosare svariate case in diverse zone della città.

mercoledì 22 agosto 2007

Piccolo spazio

Ho corretto tutti gli elaborati. I voti vanno da 1 a 5 perché il primo “compitino”, uno schema del “temino” finale, più possibili conclusioni e bibliografia, vale il 5% del voto totale. Nulla insomma. A parte un intero mio fine settimana. Ecco il responso finale:

Voto 0.5 n.1
Voto 1 n. 1
Voto 1.5 n. 2
Voto 2 n.2
Voto 3 n.3
Voto 3.5 n.2
Voto 4 n. 5
Voto 4.5 n. 1

Non male, tutto sommato. Anche se in fondo si trattava di una paginetta (non amo particolarmente i diminutivi e i vezzeggiativi, ma oggi, dopo svariate, troppe, ore in ufficio, non riesco a formulare di meglio…sarà mica che mi manca il kawaii??)
Ma devo velocizzare i tempi di lettura/correzione/decisione del voto o tutti i miei fine settimana saranno dedicati a quello.

Registrandosi gratuitamente a questo sito (e registrando/facendo registrare la persona che volete chiamare) potete telefonare gratis per 150 minuti a settimana (per Italia e Giappone, non so per gli altri paesi). La differenze principali con altri sistemi sono che 1) non bisogna scaricare nulla 2) la telefonata viene inviata via computer ma ci si parla via cornetta. Il che permette di chiamare aggratis anche la mamma che vive in un paesino di una ridente, ma soprattutto piovosa, valle lombarda dove l’ADSL non è ancora arrivata.

mercoledì 15 agosto 2007

Scoperte parte seconda

Ho scoperto che queste isole distano meno di tre ore di volo da qui.

Ma questa scoperta non mi rende particolarmente felice, perché 1) al momento non ci posso andare 2) ieri mattina le colline attorno al golfo erano innevate, quindi il clima da queste parti è ben lungi dall’essere “tropicale”.

Gli studenti di uno dei due corsi hanno consegnato i loro elaborati e prima di correggerli devo decidere che linea seguire: morbidissima, morbida, distaccata, severa, signorina Rottermeier. Ne va della mia futura reputazione da queste parti.

Entro la prossima settimana devo anche preparare gli esami di fine anno. Ma come è possibile se siamo solo a metà corso?

Quasi ogni fine settimana abbiamo almeno un invito per pranzo/cena. Visto il mio conflittuale rapporto con i fornelli apprezzo molto queste gentilezze. Il problema si porrà quando dovremo ricambiare gli inviti. Problema per gli invitati, intendo.

domenica 12 agosto 2007

Scoperte

Ieri ho sentito per la prima volta la voce originale di MacGyver e non mi è piaciuta per nulla.

Sto cercando di familiarizzare con le diverse qualità di tuberi che vendono al supermercato. Ne ho comprato alcuni e adesso devo scoprire come cucinarli (o, in alternativa, abbandonarli al loro destino in frigorifero).

Ogni sabato mattina andiamo al mercato dei "contadini", dove si possono acquistare cibi freschi e genuini direttamente dal produttore al consumatore. Ieri abbiamo comprato tofu, germogli di soia e falafel. C`è qualcosa che non mi torna.

Stando a giornali, TV e chiacchiere sull`autobus, l`inverno sta finendo, ma nessun cambiamento nel clima è percettibile a occhio nudo. Forse mi sfugge qualcosa.

lunedì 6 agosto 2007

Rabbrividiamo

Ho appena visto questo film e domani devo tenere una lezione sulla violenza nelle nuove religioni. Gli spunti per una buona discussione non mancano...
Non so se posso dirlo a lezione, ma io una certa dose di violenza nei confronti delle persone che appaiono nel suddetto film la troverei alquanto legittima.

mercoledì 1 agosto 2007

Letture

I corridoi dei dipartimenti universitari, si sa, sono la culla del sapere. I luoghi in cui ogni quesito viene discusso, interpretato, risolto.

Ieri pomeriggio nel corridoio del mio dipartimento si è svolta una vivacissima e animata discussione tra me, collega J. e collega G.
Dopo un acceso dibattito abbiamo convenuto che, no, il finale di HP non ci è piaciuto per niente. Che il libro poteva essere interrotto qualche capitolo prima della fine.

Collega J., serissimo ricercatore sempre chino sui libri, esprimeva il suo giudizio sull’ultimo capitolo mimando l’atto di mettersi due dita in gola e vomitare.
Collega G. ci raccontava che sua figlia è assolutamente convinta che a 11 anni riceverà la lettera per la famosa scuola di magia. Come risposta, collega J. si vantava del fatto che la sua città natale, in UK, si trova vicino alla suddetta famosa scuola.

Collega T., che transitava proprio in quel mentre, pareva molto perplesso.

Allora abbiamo fatto finta di scambiarci libri seri e voluminosi (ma era solo una copia dell'ultimo HP per la moglie di collega G.).

martedì 31 luglio 2007

Per colpa di un accento

un tale di Santhià
credeva d'essere alla meta
ed era appena a metà.
(Gianni Rodari)

Gli accenti mi sono simpatici. Soprattutto mi sta simpatico l’accento inteso come “intonazione” “cadenza” piuttosto che il segno diacritico. (Anche perché con le tastiere giapponese e inglese mettere gli accenti sulle parole è un lavoraccio.)

Mi piace sentire le stesse parole pronunciate in maniera diversa, anche se non tutti gli accenti sono piacevoli.
Nell’appartamento sopra il mio abitano tre studenti, uno è nato in Cina, uno in Nigeria e uno nel Galles. Se parlo con tutti e tre faccio un po’ fatica a “sintonizzarmi” sui diversi accenti contemporaneamente. Il marito di una mia collega è irlandese, un’altra collega è americana, un altro sudafricano. L’accento indiano mi sta particolarmente simpatico, anche se spesso capisco molto poco. L’accento kiwi è buffo, a volte assolutamente incomprensibile (comincio a credere che certe espressioni che usano a fine frase siano dei codici segreti che devono essere pronunciati il più velocemente possibile).

Ma a me piace sempre di più l’accento kiwi e quasi quasi comincio ad imitarlo, mischiandolo con il mio accento italiano (anzi, camuno) e creando un mostro.

(Tutto questo discorso per dire che tutti devono amare gli accenti, perché fino a quando i miei studenti continueranno a giudicare il mio accento italiano molto “cool” mi verranno perdonate tutte le stupidaggini che dico ^-^; ).

La scorsa settimana il mio HOD (il “capo” del dipartimento) è venuto a una mia lezione. Quel giorno più di metà classe ha deciso di non dormire e di giocare a “la domanda più stronza”. Per fortuna è stato apprezzato il fatto che fossero così partecipi.

Ho notato che il cappottino arancione che ho comprato a Tokyo se indossato con gli stivali fa molto “signorina Rottermeier” . D’ora in poi so cosa mettermi per farmi rispettare.

sabato 14 luglio 2007

primi passi


Leggendo i consigli di Tokidoki nei commenti al post precedente, mi sa che ho gia' sbagliato tutto: la porta del mio ufficio e' sempre aperta, gli studenti vanno e vengono quando vogliono, anche se ci sarebbe un "orario di ricevimento" ufficiale. ^-^;
Sono sopravvissuta alla prima settimana, anche se ieri ero stremata. Uno dei due corsi ha solo 6 studenti, per il momento ne ho visto solo 4, un`ottima impressione, magari fra un po` propongo di trasferire le lezioni al bar.
L`altra classe ha invece una ventina di iscritti, una quindicina quelli effettivamente presenti. Sembrano piuttosto svegli. La " piu' brava della classe" si e` gia` palesata, preparattisima, fa domande precisissime e ha l`eta` di mio padre, e mi sento un po` in imbarazzo quando mi chiama "doctor". Pare che ricevere domande da parte degli studenti durante la prima settimana sia un evento rarissimo. Nelle due classi ci sono state domande e commenti fin dal primo giorno. Non so se esserne felice, preparo la lezione con l`ansia di domande a cui non so rispondere!

Ieri il macellaio mi ha chiesto se sono una studentessa, quindi adesso ho un macellaio preferito e comprero` carne ogni settimana da lui, anche se non la mangio (a patto che mi ripeta la stessa domanda ogni volta).

Domani andro` a visitare un centro di meditazione Thailandese, perche` offrono il pranzo, ovviamente.

Sto usando la tastiera giapponese, senza accenti (per questo ci sono gli apostrofi ovunque).

lunedì 9 luglio 2007

Si comincia!


Domani ci sarà la mia prima lezione. Spero che gli studenti siano indulgenti, io non lo ero affatto ai tempi dell`università.
Certo che passare da un paese, il Giappone, dove non puoi dare del “tu” quasi a nessuno, se non legato a te da strettissimi vincoli di parentela o di amicizia, a un paese dove gli studenti salutano un insegnante mai visto prima con “Ehi Zazie, come va?” è un bel salto.
(pensandoci neanche in Italia avrei mai osato chiamare per nome un insegnante).
Io mi sono sempre sentita un po` in imbarazzo nella formalità, quindi questa totale informalità mi fa sentire a mio agio. Sono certa che farò delle figuracce terribili con la pronuncia dei nomi (sempre se riuscirò a ricordarli…). E sarò costretta a chieder loro di non parlare a macchinetta con l’accento troppo stretto, o non potrò mai rispondere adeguatamente alle loro domande (o forse potrei usarle la pronuncia come scusa per non rispondere alle domande a cui non so rispondere).

sabato 7 luglio 2007

Scopri l`intruso


Uno scorcio della mia (serissima)scrivania in ufficio.

venerdì 6 luglio 2007

届きました!


Finalmente abbiamo di che coprirci!

sabato 30 giugno 2007

Freddo

Abbiamo trovato il tōfu 豆腐, il nattō 納豆, dei gyōza 餃子 niente male, nori 海苔、misoshiru 味噌汁 e, ovviamente, la nostra casa è dotata di bollitore per il riso.
Insomma, nessuna novità, se non fosse che la neve a fine giugno fa un po’ strano. Soprattutto se accompagnata dal vento che arriva direttamente dal Polo, altro che Tramontana!

sabato 9 giugno 2007

Ponte di Legno e Wanaka


Queenstown dista 4 ore di macchina da Dunedin ed è famosa per gli sport estivi e adrenalinici. Pare sia una delle mete preferite dai giapponesi, sia come turisti, sia per le vacanze-lavoro. La TV locale trasmette un programma in giapponese per presentare i negozi della città che accettano pagamenti in yen e spediscono direttamente gli acquisti fatti in Giappone.
La prima lingua parlata nell’albergo dove ho soggiornato era però il portoghese, perché gran parte dello staff è di origine brasiliana.

Queenstown è considerata una bellissima città per il suo panorama, il lago Wakatipu in cui si specchiano le montagne. Un lago alpino, una catena montuosa chiamata Alpi, un paesotto con casette in legno e case a schiera la cui economia è basata sullo sci e sullo spennamento dei turisti ... tutto così terribilmente familiare, quasi inquietante direi.

lunedì 4 giugno 2007

Il vecchio e il nuovo



L'impietosa fine della mia scrivania.

E la prima vista di Dunedin.

giovedì 31 maggio 2007

Hashika 麻疹

Questo probabilmente sarà il mio ultimo post dal Giappone. Peccato perchè in questo periodo stanno succendo un sacco di cose da queste parti (??!!), ma non ho avuto tempo di raccontarle.

La notizia che molti campus universitari sono stati chiusi per un per un'epidemia di morbillo (alla Hosei ci sono stati ben 10 studenti infettati, mi chiedo cosa farebbero in caso di peste bubbonica) ha reso meno triste la partenza (meglio partire che rischiare un'infezione del genere!).

Avevo pensato di aprire un nuovo blog per la nuova destinazione, ma questo blog è troppo giovane e troppo poco aggiornato per potersi permettere un sequel. Forse cambierò il titolo, appena ne troverò uno adatto.
L'unica certezza è che da domenica i treni affollati saranno solo un ricordo. E anche i posti affollati mi sa. Insomma, almeno sono sicura che lo spazio,da quelle parti, non manca.

sabato 26 maggio 2007

di corsa


Di nuovo a Tokyo, per una settimana, poi si parte definitivamente. Ho scoperto mio malgrado che la cosa peggiore che possa succedere durante un trasloco è il mal di denti. Farsi curare i denti in tre continenti diversi è oltremodo dispendioso, doloroso e mendōkusai 面倒臭い.

mercoledì 9 maggio 2007

La donna Scorpione

La canzone さそり座の女 Sasoriza no onna (La donna Scorpione) fu presentata per la prima volta da Mikawa Ken’ichi 美川 憲一 (1946-) nel 1972. Il grande successo viene riproposto da Mikawa quasi ogni anno al NHK紅白歌合戦 NHK kōhaku utagassen (Competizione canora tra rossi e bianchi) meglio conosciuto come kōhaku 紅白 (rosso e bianco), dal colore delle due squadre in gara. La competizione si svolge il 31 dicembre e le due squadre sono composte dai gruppi e/o singoli cantanti che hanno venduto di più nell’anno appena trascorso o dai gruppi e/o singoli considerati per qualche oscuro motivo famosi e/o bravi cantanti (un esempio, gli stonatissimi Smap). Assolutamente da non perdere se si vuole restare aggiornati sul peggio della produzione musicale (e dei dettami modaioli della stagione invernale) in Giappone. La versione di Sasoriza no onna presentata è sempre la stessa, solo arricchita da una nuova, coinvolgente (e sconvolgente) scenografia. Qui la versione さそり座の女2006

Rimpiango di non averla mai cantata al Karaoke. Ma anche no.

lunedì 7 maggio 2007

Mai più senza


Sono confinata in camera da letto mentre gli omini della C. Relocation smontano casa.

Ieri sera, all’ultimo minuto, verso mezzanotte, ci siamo accorti che ci mancava un oggetto indispensabile. E per fortuna il sentō 銭湯 chiude all’una di notte. Una corsa sotto la pioggia e l’aggeggio per i massaggi agli tsubo ツボ del piede adesso giace in soggiorno in attesa di essere inscatolato. 


Ogni parte del piede corrisponde a una parte del corpo. Ad esempio se ti fa male una precisa zona dell’alluce significa che hai problemi al naso. Sarà la plastica dura, sarà che non sono abituata, sarà che i miei tsubo sono troppo sensibili, ma a me ieri sera faceva male tutto il piede.

domenica 6 maggio 2007

GIANTS VS SWALLOWS


Venerdì 4 maggio. Partita di baseball Giants VS Swallows (Yakult) al Tokyo Dome. Hanno vinto i Giants (mi sembra) ma non so il risultato.

Per i primi venti minuti di partita ho visto solo teste. Essendo un giorno festivo (ex- kokumin no hi 国民の日, festa del popolo, da quest’anno midori no hi みどりの日, festa del verde)i biglietti erano tutti esauriti e abbiano trovato solo biglietti per i posti in piedi.

Per fortuna dopo un po’, abbiamo trovato un’entrata incustodita e ci siamo accaparrati alcuni posti vuoti tra le prime file. ^-^;

Non che mi interessasse particolarmente la partita, ma stare seduta con una visuale più ampia è decisamente meglio che rimanere in piedi tre ore schiacciata tra la folla.

Sì, tre ore, perché le partite di baseball durano TRE ORE... e sono, francamente, noiosissime, perché non succede nulla, ad ogni nuovo battirore sparano ad altissimo volume terribili canzoni pop (ogni battitore sceglie la sua, pessimi gusti, tutti!) e perfino le ragazze pon-pon erano scoordinatissime.

Però ho pensato ai fumetti di Charles M. Schulz e finalmente ho capito la terminologia oscura delle partite di Linus e Charlie Brown.


Ieri, sayonara party in un ristorante italiano dalle parti di Shinjuku 新宿. Nella confusione dei saluti mi sono dimenticata di scattare fotografie. Spero che qualche amico me ne spedisca qualcuna.

Oggi di nuovo bagagli. Domani si spedisce tutto via nave e fino alla partenza dovremo adattarci a una situazione da accampati e a piatti e bicchieri di carta. Ma nel giro di qualche mese ci sistemeremo, questa volta si spera almeno per qualche anno.


venerdì 4 maggio 2007

Mo’ te meno



Ristorante italiano dalle parti di Nakameguro 中目黒.

Edit:
Su segnalazione di Perspazi, qui il sito ufficiale del ristorante.

mercoledì 2 maggio 2007

Comment parler des livres que l'on n'a pas lus ?


Ciò che più mi infastidisce durante la preparazione del trasloco è lo scoprire quanti articoli, libri, documenti vari ho accumulato senza averli neppure aperti.

Ogni volta che apro un cassetto per sistemarlo o riordino gli scaffali della libreria vengo immersa dai sensi di colpa… ho addirittura trovato dei doppioni, il che significa che non solo compro i libri e non li leggo, ma non mi ricordo neppure di averli comprati!

Si parte esattamente fra un mese. A Maggio passerò un paio di settimane in Italia, quindi il tempo che mi resta a Tokyo è ridotto a soli 14 giorni. Giusto il tempo per preparare bagagli, finire la ricerca e sbrigare le ultime, noiosissime pratiche burocratiche. Il rimanente tempo sarà dedicato a salutare gli amici e a girovagare per Shimokita. Una serata sarà occupata dalla partita di baseball al Tokyo Dome, mio malgrado. Almeno potrò vedere come è fatto l’interno del Biggu eggu.

Qualcuno dall’altra parte della stanza si è già organizzato con un nuovo blog.

Io vorrei giornate di 48 ore. Forse riuscirei a leggere qualche libro in più (o almeno a finire il quarto Harry Potter prima di doverlo inscatolare!).

martedì 1 maggio 2007

The Japanese Tradition


La serie di DVD Nihon no katachi 日本の形 tramite brevi, ma densi, filmati spiega tutto ciò che avete sempre voluto sapere (e anche di più) sul Giappone, ad esempio come afferrare il sushi prima di intingerlo nella salsa di soia, o come spezzare le bacchette di legno usa e getta in due parti esattamente uguali.

I protagonisti dei filmati sono i membri del duo comico Rahmens ラーメンズ Katakirijin 片桐仁 e Kobayashi Kentarō 小林賢太郎. I due sono anche protagonisti degli spot della Apple “Get a Mac” nonché assidui frequentatori di unti e economici locali di Shimokita.

Qui il video sul sushi, uno dei miei preferiti, su come conquistare una donna e sulla preparazione dell'onigiri definitivo.

martedì 17 aprile 2007

No komento

L’8 Aprile 2007 Ishihara Shintarō 石原慎太郎,

quello famoso per i suoi attacchi contro gli immigrati (i coreani e i cinesi gli stanno particolarmente antipatici);

quello famoso per le sue imprese spettacolari (e spettacolarmente stupide), come nuotare nell’oceano per issare la bandiera giapponese su uno scoglio conteso con la Cina;

quello famoso per la sua dichiarazione che “le donne anziane che continuano a vivere dopo aver perso la loro funzione riproduttiva sono inutili”;

quello che obbliga gli insegnanti a cantare l’inno nazionale davanti alla bandiera;

ha vinto per la terza volta le elezioni a governatore di Tokyo, con una lista sostenuta dal Jiyū minshutō 自由民主党, o LDP o Jimintō 自民党, il partito conservatore al governo praticamente dalla fine della seconda guerra mondiale.

Percentuale affluenza alle urne: 54.35

Totale voti: 5565127 Voti per Ishihara: 2811486 (50,52%) su 14 candidati. Altri dati qui.


lunedì 16 aprile 2007

Meglio una puzzetta o la puzza di una sigaretta?



Fase Sakutariana ammirava, tempo fa, la campagna per le buone maniere in treno con gli orsetti della Tokyo Metro.

La mia pubblicità progresso preferita, invece, è quella contro il fumo apparsa sui treni della JR, sulle riviste, sui giornali e su tutti i muri 3-4 anni fa e, purtroppo, quasi scomparsa. Qui, però, potete trovare tutte le immagini. Gli slogan sono tradotti anche in inglese, o almeno in una lingua sicuramente apprezzata dagli autori di questo sito.

La campagna non si focalizza, come banalmente fanno le campagne anti-fumo, sui problemi di salute, polmoni anneriti, bronchite perenne ecc., ma cerca di scoraggiare il fumatore facendogli prendere coscienza di quanto sia dannoso il suo vizio per chi lo circonda.

Come si può continuare a fumare dopo aver letto “Non fumare in mezzo alla folla! I cappotti sono costosi”, senza sentirsi terribilmente in colpa nei confronti dei graziosi cappotti delle signorine (e dei signorini) che camminano per Shibuya 渋谷.

O che crisi di identità può portare il rendersi conto che siamo rispettosi verso chi ci segue quando facciamo una puzzetta ma non quando fumiamo?

La linea Odakyū 小田急線, che collega, tra l’altro, Shimokitazawa 下北沢 a Shinjuku 新宿 sta lanciando una nuova campagna contro il consumo di alcol tra i minorenni. Probabilmente inviteranno a non bere perchè qualcuno rischia di tagliarsi con le bottiglie di vetro abbandonate.

mercoledì 11 aprile 2007

Hawatari




Hawatari 刃渡り, la traversata delle spade, durante un matsuri 祭り del Ontakekyō 御嶽教 a Saitama, nord di Tokyo.

Lo hawatari è una pratica piuttosto rara e alcuni ricercatori la consideravano ormai scomparsa.

lunedì 2 aprile 2007

Intervallo


Un paio di foto che dedico a lei per farmi perdonare la lentezza nel rispondere alle mail in questo periodo.
^-^;

venerdì 23 marzo 2007

Scandinavia poppu



Neo Tokyo , negozio aperto sei mesi fa nel centro di Oslo e che vende "cose giapponesi", anime, manga, CD di jpop, figurines, pocky ポッキ e hokkairo ホッカイロ
(il video su youtube è un capolavoro). I manga e le riviste sono quasi tutti in lingua originale. Quelli tradotti in norvegese si trovano invece in alcune librerie, Tromso e Outland tra le più fornite. A due passi da Neo Tokyo si trova il rivenditore della Kyosho.

Bellissima citt
à, Oslo, ma carissima, Tokyo sembra (quasi) economica a confronto.

Lo scopo del mio viaggio a Oslo era il 18 convegno JAWS (The Japan Anthropology Workshop), dove abbiamo coraggiosamente presentato un panel su maid cafes, macchine truccate e rifatte e gare tra costruttori di robot a Akihabara. È andata meglio del previsto, per fortuna.



giovedì 8 marzo 2007

I Just Didn't Do It.

Soredemo boku wa yattenai それでもボクはやってない (Però io non l’ho fatto)

Una mattina Teppei sale di corsa su un vagone del treno stracolmo di gente. Sta andando ad un importante colloquio di lavoro. Quando scende dalla carrozza, una ragazzina, studentessa delle superiori, lo ferma e lo accusa di averla palpeggiata (痴漢!痴漢). Teppei viene portato dalla polizia. Se si scusa subito per quello che ha fatto, dovrà solo pagare una multa e sarà libero di andarsene, gli viene detto. Teppei rifiuta, sostenendo di non aver fatto nulla. Questa scelta lo porterà a dover affrontare il carcere e un lungo processo.

Il tema del film non è la questione delle molestie sessuali in treno, tema di cui si parla costantemente, tra cartelloni pubblicitari nelle stazioni e, da due anni a questa parte, l’introduzione dei vagoni per sole donne nelle ore di punta. Guardando il film, ho imparato che esistono dei termini specifici per indicare se la palpata è avvenuta sopra la gonna, sotto la gonna o sotto le mutande. Chiedo venia, ma me li sono dimenticati.

Tra l’altro non è su questo, ripeto, che il film si focalizza.

Si cerca invece di mostrare il funzionamento, o l’assurdità, di un sistema nel quale, se ti umili chiedendo immediatamente scusa al borioso poliziotto di turno, vieni rilasciato immediatamente, mentre se provi a dichiarare la tua innocenza vai incontro a un lungo processo penale dal quale è quasi impossibile essere assolto.

E, per cominciare, solo per essere stato sospettato di qualsiasi reato, prima di decidere se ci sarà o meno il processo, vieni incarcerato per 3 settimane.

Il clima teso e l’atmosfera claustrofobica sono creati e enfatizzati dalle inquadrature, quasi solo primi piani dei volti dei protagonisti e dalla grigia, azzurrognola, fredda luce al neon che caratterizza la fotografia.

Il regista e sceneggiatore è Suo Masayuki 周防正行, quello del Shall we dansu? Shall we ダンス?originale

Il protagonista è Kase Ryō 加瀬亮 , che è anche uno degli attori protagonisti dello spettacolo teatrale Kanashii Yokan 哀しい予感 (Presagio triste) diretto da Tsukamoto Shinja di cui ho scritto qualche post fa.

Kase Ryō fa parte della stessa agenzia di Asano Tadanobu 浅野忠信 e Kikuchi Rinko 菊池凛子, la Anoré.

Tra gli altri protagonisti, Yakusho Kōji 役所広司, anche lui, come Kikuchi Rinko, in Babel di Iñarritu (che, ahimè, in Giappone arriverà solo a Maggio!).

A Shibuya lo danno solo in un cinema, AmyūzuCQN アミューズCQN, che appartiene allo stesso gruppo di Shine Amyūzu シネアミューズ, dove vengono solitamente proiettati i film di Tsukamoto.

Ultimamente Kase Ryō è anche protagonista di una serie di spot televisivi (qui un esempio), la cui co-protagonista, Ichikawa Mikako 市川実日子 recita con lui anche nello spettacolo teatrale di Tsukamoto.

domenica 4 marzo 2007

Comic City

Comic City Tokyo 114, Tokyo Big Sight 23 Novembre 2006. Di dimensioni decisamente ridotte rispetto al Komiketto (il catalogo ha solo 180 pagine). Sono riuscita a guardare con calma tutti gli stand e anche a comprare delle illustrazioni e qualche manga, non granchè , in verità, ma li ho scelti un po' a caso (che non si sappia in giro...). Il 99% degli espositori e dei visitatori erano donne.